IBAN IT 22 V 02008 11827 000105245085 - Banca Unicredit

Identificazione del paziente con sospetta sepsi al Dipartimento di emergenza

Fondamentale è l’identificazione precoce

La sepsi è una delle malattie più comuni, ma meno riconosciute sia nei paesi ad alto reddito che in quelli a basso e medio reddito. Ogni anno nel mondo, dai 20 ai 30 milioni di pazienti sono colpiti dalla sepsi, di questi oltre 6 milioni sono sepsi neonatali e pediatriche e oltre 100.000 sono casi di sepsi materna. Ogni pochi secondi nel mondo, una persona muore di sepsi. La sepsi si verifica quando la risposta del corpo a un’infezione danneggia i propri tessuti e organi. Alla base della sepsi c’è un’infezione e senza infezione non c’è sepsi.

Tutte le infezioni in un ospite possono poi risultare in disfunzione d’organo potenzialmente mortale in dipendenza della virulenza dell’organismo e della risposta dell’ospite (vedi PIRO score). Si potrebbe affermare che tutte le infezioni iniziano in modo asintomatico dopo l’inoculo di microrganismi; solo quando c’è stata una risposta, almeno locale a quell’inoculo, l’infezione produce sintomi che fa si che il paziente si curi o cerchi aiuto. A un certo momento la risposta locale si trasforma in una risposta sistemica: questa risposta sistemica è stata riconosciuta come SIRS. Successivamente o contemporaneamente può avvenire la disfunzione di uno o più organi.Se consideriamo la sepsi un problema solo quando interviene la disfunzione di organo che mette a rischio la vita rischiamo di “perdere” lo spettro della malattia e di minimizzare l’importanza dell’infezione e della sua evoluzione come principale determinante nel determinare la disfunzione d’organo.

Esistono numerosi lavori che dimostrano come il trattamento aggressivo e tempestivo (antibiotici e fluidi) dei pazienti con shock settico ne determinano l’outcome in termini di mortalità. Sia la precocità che il volume adeguato di liquidi ev. somministrati nei pazienti con sepsi severa migliorano la sopravvivenza: non va pertanto sottovalutata l’importanza di diagnosticare la sepsi prima possibile e iniziare il trattamento prima possibile anche solo in caso di sospetto clinico.
Sicuramente i criteri della Sepsis-3 identificano i pazienti con sepsi severa e shock settico e studi successivi hanno mostrato che il SOFA e qSOFA hanno una migliore capacità predittiva rispetto alla SIRS relativamente alla mortalità e al rischio di ricovero in ICU. La maggiore specificità è però a discapito della sensibilità e di una più precoce identificazione dell’infezione potenzialmente evolutiva.

 

[…]

150 150 martina fantin